I am done
Smoking gun
We've lost it all
the love is gone.
Dipende tutto da me,sono io l'artefice del mio destino.Eppure per quanto io provi ad essere felice non lo sono mai,ormai da mesi.Sono autodistruttiva,lo ho capito da poco,da quando anzichè voltare pagina e dimenticare quella sera -in cui Duffert ha baciato quella biondina- ho trovato un appiglio in ogni occasione per riviverla.Ma è ora di cambiare,radicalmente,tornare ad essere quella che ero un tempo,una ragazza felice,solare,non come adesso sola e malinconica.Ecco,in questo momento sono il ritratto vivente della malinconia,seduta sotto un albero davanti al lago nero.Dovrei essere me stessa,invece non lo sono mai stata,non da quando lui,l'artefice di tutto -dolore e felicità,perchè ammettendolo mi ha reso anche felice- se n'è andato senza lasciare neanche una traccia.L'ultimo ricordo che ho di lui è il suo volto attaccato a quello di una biondina dai facili costumi,pomiciavano.Abbiamo perso tutto,l'amore se n'è andato,caro mi hai perso.Per sempre.E' giunto il momento ed io sono pronta a dimenticare,finalmente,dopo tanto tempo.
Non è mai stata una ragazza normale e probabilmente non lo sarà mai.Voglio dire,vi sembra normale qualcuno che si sveglia nel bel mezzo della notte e sgattaiola fuori dalla scuola sino all'alba?Esatto,è la pazzia fatta a persona.Fatto sta che si era ritrovata a vagare nel lago nero e dopo essersi dannata per recuperare il quadernino che aveva nella sua borsa senza fondo aveva iniziato a scrivere,di solito il mattino le dava quella spinta in più,l'ispirazione.Non le interessava più niente quando scriveva,neanche che il suolo era umidiccio e che quindi era sconsigliato sedersi con una minigonna di jeans a terra,ma niente poteva interrompere il flusso di pensieri che aveva e che trascriveva immediatamente sulla carta per non dimenticare.Non era un diario,più che altro era un piccolo libricino in cui era raccolta la sua vita,quello che aveva passato,a volte anche riflessioni o raramente storie.Inutile parlare delle pagine strappate,basta semplicemente dire che su di esse erano scritte cose riguardanti Duffert.Aveva appena chiuso il diario quando come altre volte le si ripropose quella scena,ma questa volta la ragazza non era arrabbiata con il ragazzo,bensì con se stessa.Aveva appena terminato di scrivere un monologo sul dimenticarlo e stronzate varie e invece non era cambiato proprio un bel niente."Maledizione!devo finirla!che si fottesse,lui insieme a quella troietta!" ripetè fra se e se per convincersi che era stato solo un flashback dovuto all'abitudine,non perchè continuava a farsi del male volutamente da sola.Tornò a rileggere quello che aveva scritto provando rabbia nel rileggere quel cognome,quello che le faceva più rabbia in assoluto era che non riusciva a non pensare a tutti i momenti felici che avevano passato loro due,al legame che li aveva uniti sempre nel bene e nel male che si era spezzato così come se niente fosse,la faccia tosta con la quale si era baciato con lei,Beth che aveva avuto il coraggio di chiamarla per farle vedere quello che stava facendo ecco si sentiva presa in giro,nel profondo.Il suo orgoglio,aveva osato ferirla nell'orgoglio,l'unico punto in cui non voleva essere neanche scalfita minimamente.Strano come le persone possano passare da importanti a niente,o peggio ancora inesistenti.Austen era niente perchè non poteva pensare che non esistesse quando sapeva benissimo che anche lui si trovava in quel castello,prima o poi lo avrebbe incontrato certamente,ma quel giorno non era oggi,o forse si?Alzò la testa giusto in tempo per vedere